Bisogna definire i limiti storici delle discussioni altrimenti quasi tutto diventa assimilabile alle chiacchiere da bar, senza un buon caffè peraltro.
La religione islamica è nata 622 anni dopo la nascita del Cristo, circa 3 secoli dopo che il cristianesimo era diventato la religione ufficiale del più vasto impero del mondo allora conosciuto, l’impero romano.
Non ci vuole molto per capire che l’islam presenta caratteristiche teologiche prese a prestito dalle due altre grandi religioni monoteiste, cristianesimo e ebraismo. Ma la religione ebraica è molto più antica delle altre due: il sincretismo non è certo una novità, non lo è per gli argomenti religiosi ne per quelli filosofici e ideologici. Si copia e si mistifica da sempre, il genere umano copia, include ed esclude, finge di inventare cose nuove spacciandole per originali e contemporaneamente prova a diffondere il nuovo verbo ovunque. Con le buone o con le cattive, tranne poche eccezioni.
All’interno delle dinamiche di quasi tutte le religioni ( ma islam e cristianesimo in massimo grado) nello scorrere del tempo sono nate non solo differenze ma dissidi profondi, scismi violenti e interpretazioni che sono arrivate molto lontano dalle posizioni originali del credo iniziale.
L’islam non ha un aspetto univoco come qualcuno vorrebbe far credere, non lo ha affatto. Basti pensare alle differenze tra sunniti e sciiti, alle persecuzioni nei confronti dei curdi, ai secoli di guerre e sangue scorso tra queste popolazioni apparentemente unite da un sacro vincolo di religione uguale. Il termine fratelli musulmani da questo punto di vista non ha nessun senso: spesso i fratelli si sono scannati a vicenda.
La religione cristiana non è da meno. Chi si professa oggi cristiano non dovrebbe dimenticare gli avvenimenti degli ultimi 1500 anni che la storia ci ha mostrato: eresie, roghi, squartamenti, crociate, protestanti, calvinisti, quaccheri etc etc. Un quadro praticamente sovrapponibile a quello musulmano.
Non è possibile sorvolare allegramente e per questioni di mera convenienza ideologica su come e quanto l’umanità in toto professi in fondo una sola religione, quella del potere e della violenza che ad essa serve per imporsi. Ma questo è un mio giudizio forse eccessivamente cinico e pessimistico legato a ciò che ho visto nei 70 anni della mia vita e da quello che ho ricavato da decenni di letture o riflessioni, per quanto sia convinto che certe cose sia di tutta evidenza e che nasconderle sia qualcosa di totalmente incomprensibile.
Tuttavia, per tornare alla questione iniziale su islam ed ebraismo, esistono tra le due religioni differenze importanti, talmente pregnanti da influire anche sui fatti che hanno riempito le cronache di questi ultimi anni, soprattutto di questo ultimo.
L’slam nasce nel 622 DC in Arabia a Yatrib con Maometto e una trentina di suoi seguaci, fortemente radicata nel luogo di origine per secoli ma poi diffusasi grandemente in tutta l’Africa settentrionale e il Medioriente. Oggi la diffusione è ancora maggiore, l’islam si espande in modo esponenziale ovunque in Europa e anche in estremo oriente, i suoi chiamiamoli fedeli sono più di 2 miliardi.
L’ebraismo ha un’origine antichissima, circa 4mila anni fa, distinta fondamentalmente in due periodi, quello antecedente il giudaismo ( 586 AC) e quello seguente ( giudaico fino al 70 dC). La sua storia affonda nei primordi della civiltà umana con i patriarchi Abramo, Giacobbe, Isacco e termina apparentemente con l’ebraismo rabbinico dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme in epoca romana nel 70 DC. Da allora ha inizio la diaspora del popolo ebreo che si spande ovunque nel mondo; dopo il 133 DC gli ebrei lasciano per sempre il territorio su cui oggi da decenni si combatte una guerra sanguinosa, la Palestina: la stessa terra su cui camminò Cristo e predicò la religione nuova e secondo i cristiani definitiva. Mi farebbe piacere che chi legge qui andasse a leggere in modo molto più approfondito di questo argomento, che invece di sparare slogans sciocchi e inutili, legati a una politica talmente mediocre e ignorante da essere vergognosa, si informasse decentemente. E parlasse poi. Ma temo che sia una utopia.
L’ebraismo si è diffuso ovunque nei secoli, in Europa e nelle Americhe, ma diffondendosi si è per così dire “adeguato” ai popoli e alle culture incontrate, intendo dire che gli ebrei sono europei e occidentali pur conservando ancora molte delle antiche radici religiose e tradizioni. Gli ebrei ovunque hanno dato molto alla scienza e all’arte occidentale, musica, pittura, letteratura, fisica, cinematografia lo dimostrano chiaramente. Nonostante ciò la storia, quella europea soprattutto, è piena di violenza e razzismo verso il popolo ebraico: la shoah voluta dal nazismo è solo l’esempio più famoso ma i pogrom in Russia, Polonia e altrove non possono essere dimenticati. La violenza e il sangue degli ebrei copre l’Europa da secoli, far finta di non vederlo è inconcepibile e non vi è altro da aggiungere. L’islam è un blocco unico nonostante le differenze cui ho accennato prima: a parte le grandi differenze rispetto a cristianesimo e ebraismo nella gestione del credo, l’islam ha nella sua radicalità ideologica la sua più grande forza. E’ semplice, comodo ( per la parte maschile dell’Umanità) schematico, non si pone dubbi nei rapporti col potere politico per il semplice fatto che per esso la legge dello stato è esattamente quella religiosa. Si chiama sharia ed è ovunque diffusa ovunque l’islam sia presente. Essa prevede una serie di regole che devono essere applicate nella vita quotidiana a scanso di pene severe ( altro che ateismo o laicismo), i paesi musulmani hanno tutti una caratteristica comune, anzi due, sono teocratici e chiaramente imperialisti (l’occidente lo è in modo più subdolo). La storia parla chiaro, gli accordi veri con l’islam sono solo unidirezionali: ad esso ci si deve adeguare e la reciprocità non esiste. Il medioevo sembra sia passato invano, le crociate pure, i diritti civili sono solo muffa da miscredenti, il mondo femminile…meglio non parlarne.
Gli ebrei che alla fine degli anni 40, dopo la seconda guerra mondiale, partorirono la brillante e romantica idea di ricreare il proprio stato in quella Palestina abbandonata 2mila anni prima fecero un grande errore di valutazione storico sociale. Le conseguenze sono adesso evidenti. Creare uno stato europeo a tutti gli effetti in una zona tutta islamica, una specie di avamposto occidentale completamente circondato dal’islam, esportare cultura e modi di vivere odierni in pieno medioevo era scontato che avrebbe provocato un conflitto infinito. Puoi discutere e cercare un accordo o un compromesso con interlocutori di linguaggio simile; non puoi ipotizzare il sogno “due popoli due stati” se hai di fronte chi ha un solo desiderio, cancellarti dalla carta geografica! A cosa e a chi serve anche in Europa nasconderselo? A cosa serve dimenticare che dalla violenza nasce solo altra violenza? Israele difende la sua esistenza attaccando e reagendo violentemente da decenni agli attacchi che gli vengono portati, uccide dopo essere stato ucciso, massacra dopo essere stato massacrato, non intenderà mai mezze misure poiché non si fida. L’antisionismo che sembrava defunto dopo la caduta del terzo reich e che rinasce più corposo e violento in questi anni, dà ragione allo stato ebraico e accusa tutti noi che cerchiamo disperatamente di restare fuori dalla battaglia. Il mio cupo pessimismo nasce dalla realtà dei fatti e dal timore incombente di un antico detto, crudo e sanguinoso. Muoia Sansone con tutti i Filistei e siamo tutti carne da macello, tutti schierati da qualche parte tranne che da quella dell’umanità che su questo pianeta non riesce a vivere se non sparandosi addosso.